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 Gestione dei Thrills&Chills (parte 4 - esempio: arrivare allo STATO DI FLUSSO)fadifun
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picture27 May 2016 @ 02:27
Post originale: [link]

Autore: Maximilian Sandor
Traduzione: Elisabetta Righetti

Note iniziali:
Qui sotto seguono alcune note abbozzate sul raggiungimento dello stato di flusso, compilato dalle note sulla Gestione dei Thrills&Chills e Peak State Training dal loro autore Max Sandor. Sono state redatte per i formatori del Power Coaching, ma si sono rivelate molto utili, oltre che agli istruttori stessi, anche al grande pubblico.

Il traning su Peakstate e Thrills non si applica solo agli sport estremi o agli spettacoli. Conoscere le sue basi anche intellettualmente, può essere molto utile a compositori, scrittori e registi per sovralimentare le loro creazioni. Applicare lo Stato di flusso nello scenario di tutti i giorni significa qualità di vita per TUTTI!

Mi sono trattenuto dal prendere i link memetici alla classificazione di Ifá, qui usato come un sistema empirico per descrivere l'universo attraverso le polarità all'interno di una matrice di principi (16x16) simile alla più conosciuta matrice cinese I-Ching (8x8). Per maggiori dettagli su questo sistema di classificazione, consultare Polar Dynamics di Max Sandor e Ed Dawson. Saltate semplicemente queste informazioni se non hanno senso per voi.

Sulla storia del paradigma “Stato di Flusso” vedere Mihaly Csikszentmihalyi, che ha coniato il nome.

Queste note sono state anche pubblicate sulla pagina Facebook di Max Sandor.
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I thrill, una volta scoperti e sistematicamente 'liberati', possono essere 'invocati', che significa che sono poi disponibili a comando. Perché ciò accada devono essere liberati dalla confusione di concetti, emozioni e sforzi. Una volta che non accadono più solo per caso e non sono più dipendenti da un'impostazione lunga e complessa, essi possono essere utilizzati per una varietà di scopi per la persona e per gruppi di persone. A titolo di esempio, vedremo un modello tipico delle prestazioni che, quando completamente attivato, induce uno stato di picco (peakstate) che è stato battezzato 'Stato di flusso'.

Questi modelli sono gli stessi per le competizioni sportive, per spettacoli di ogni genere - sia sul palco che in un'arena, in natura o in una riunione; alcuni di questi passi sono stati ritualizzati in passato, a volte anche “riempiti” di superstizione.

Nella gestione dei Thrills&Chills, riduciamo il modello convenzionale di 'rischio e ricompensa' per applicarlo solo ad alcune classi di giochi, per lo più del tipo di giochi "non innocenti", giochi attuati per scopi diversi da quelli dichiarati. In generale, al fine di giocare, bisogna investire qualcosa per impostare il gioco. Una ricompensa al completamento del gioco viene usata per configurare giochi più grandi o più sofisticati. In questo senso “Rischio e Ricompensa” sono fuori dal gioco o incorporati nei giochi.

Qual è la motivazione a giocare, se non un premio? È il THRILL, una strana bestia che a volte arriva, ma non sempre, non è un'emozione, ma le somiglia. E questo THRILL è l'elemento più importante per l'immersione totale in un gioco o una parte di gioco. È questa immersione che si chiama 'Stato di Flusso'. Produce prestazioni che appaiono super-umane, e, a seconda della definizione di ciò che per voi è umano, SONO super-umane.

Qui di seguito c'è la descrizione di come ho trovato lo 'Stato di Flusso' per la prima volta. Spiegherò i passaggi così come li capisco ora, dopo più di 50 anni. Successivamente, condividerò la storia di come l'ho perso di nuovo per molti anni. Mettere a confronto le due storie produce una visione migliore sugli elementi necessari per 'entrare nel flusso'.

Ecco la mia storia - cercherò di renderla più breve possibile.

Quando compii 11 anni, ricevetti sci e scarponi in regalo. Erano sci e scarponi combinati che andavano bene sia per la discesa che per lo sci di fondo. Quell'anno, aveva nevicato presto e avevo avuto modo di provarli durante qualche fine settimana. Il Capodanno, c'era una gara di fondo e chiesi se potevo partecipare da solo, senza far parte della squadra di un club o di una scuola. La fascia di età minima era di 12-14 anni e pur essendo fuori età e senza uno sponsor, fui ammesso a patto che pagassi io la quota di avviamento. Quel Natale chiesi soldi, invece di regali, e miracolosamente racimolai la quota necessaria (che è un'altra storia!).

Il giorno di Capodanno, dopo aver dormito solo 3 ore, mi alzai alle 5 del mattino per andare alla gara. Avevo solo i soldi per il tram fino al limite della città, ma non per prendere l'autobus che portava alla destinazione finale. Ma avevo i miei sci!! Benissimo!! Con l'aiuto di una bussola, presi una scorciatoia nella foresta, e dopo 5 km in mezzo alla neve arrivai giusto in tempo per l'iscrizione. Qualcuno gentilmente mi offrì un tè caldo dal suo sponsor, e ben presto ebbi il mio numero di gara sul petto e allineato per la partenza. Notai che ero di gran lunga il più piccolo di tutti e l'unico che non aveva adeguati sci da fondo... i miei stivali pesanti avevano fatto sollevare qualche bel paio di sopracciglia attonite. Eccomi là. Pensai: "nessuna possibilità, ma mi divertirò comunque. Sono arrivato fino a qua e adesso gareggio, non importa altro!" Poco dopo, in postazione di partenza del mio numero 31, un corridore ogni 20 secondi, chiusi gli occhi e cercai di rilassarmi un po '. Il cielo era limpido e il sole era alto, luminoso e caldo. Intorno a me c'era un disordine caotico di persone, sci e bastoni da sci, allenatori che gridavano gli ultimi consigli, i corridori in fase di riscaldamento in attesa di mettersi in linea per entrare in gara. Mi misi in posizione, chiusi gli occhi in attesa del conto alla rovescia, e fui quasi accecato quando li riaprii al momento della partenza. E sono andato via, tra le montagne innevate, per un anello di 1 km da passare tre volte. In breve tempo si era fatto il silenzio intorno a me, solo la natura, i miei sci, io e il mio respiro. Mi ero calmato. Non avevo nulla da perdere. Non avevo alcuna possibilità, ma avrei corso ugualmente. Il paesaggio era così bello, per un attimo mi fermai in soggezione per ammirarlo. Ma poi andai avanti, guardando ancora la sua bellezza coi lati degli occhi, vedendo gli alberi che passavano in fretta come se fossero loro a scivolare nella neve e non io. E poi è successo, qualcosa era cambiato. I miei scarponi da sci pesanti sembravano sollevare me in alto invece di trascinarmi verso il basso. Il mio senso del tempo era in qualche modo diverso. Il silenzio aveva un bel suono. Stavo fluttuando nel tempo e nello spazio e non mi ero mai divertito così tanto come in quel momento. Iniziai a chiedermi perché non mi sorpassasse nessuno dei corridori più forti che certamente avevano iniziato dopo di me. Guardai indietro, ma non riuscivo a vedere nessuno. Davanti a me vidi un gruppo di tre, con mia grande sorpresa li raggiunsi in fretta e all'occasione seguente li avevo già sorpassati. Superare un altro corridore mi dava una strana sensazione ogni volta. E così ho fatto altri tre giri, inseguendo e superando non pochi altri che avevano iniziato prima di me, e alla fine fluttuavo attraverso la linea di arrivo. Ce l'avevo fatta!

Sì, ero arrivato! Ero felice, ho pianto, mi sentivo come se fossi rinato, o qualcosa di simile. Mi sedetti, mi sentivo solo in mezzo alla folla, ero in silenzio dentro. Mi sentivo come un bambino nel grembo della mamma. Poco dopo furono annunciati i risultati: "qualcuno conosce questo ragazzo che ha appena vinto? Non è nella squadra di nessuno. Da dove viene questo ragazzo?". Questo è quello che sentivo la gente dire, e poi qualcuno gridò: "Numero 31! Si prega di venire al tavolo della giuria subito!" 31! Quello ero io. Avevo vinto. Contro ogni previsione. Avevo vinto!

Mentre leggete queste righe, sapete già cos'era successo. A mia insaputa, ero entrato in quello che oggi viene chiamato 'Stato di flusso'. Non ne avevo idea. Era successo semplicemente.


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Col senno di MOLTI anni dopo, ecco in dettaglio quello che ho passato.

Senza un sacco di altre spiegazioni, per coloro che sanno, aggiungiamo ai passi della comparsa dello stato di flusso, i numeri dei flussi dal sistema numerico dei 'flussi di Eshu' di Max Sandor - insieme ai nomi delle polarità secondo la Matrice 16x16 di IFÁ, i cosiddetti Odù. Puoi saltare queste informazioni a meno che tu non voglia guardare più in profondità. In quest'ultimo caso, è possibile utilizzare queste informazioni per modificare facilmente i parametri e trovare altre condizioni per entrare nello stato di flusso A VOLONTÀ. La sequenza sarà sempre la stessa, perché segue naturalmente la sequenza dei numeri naturali che danno vita ai copioni delle polarità della Matrice dell'Universo attraverso i suoi flussi di Eshu.

Copione A (incapsulato da stati primi 19 e 23)
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Prima di un inizio .... c'è distacco, distacco, distacco (flusso #19, un flusso biricchino con nessuna polarità collegata ad esso).

A. Preparazione
--- A1. Caos, forti rumori, movimenti casuali, scuotere gli arti (flusso # 20 con ofun-oyeku)
o
--- A2. Estetica con il movimento, cheerleaders ... (flusso #20 con Oshe-Irosun)

B. Assumere posizione
Il tempo sembra essersi fermato o andare più lento. Tutto è più pesante e più lento del solito. (Flusso # 21 con Ogunda-Owonrin).
Nota: questo stato polarizza nel suo opposto dopo aver attraversato le forze che lo caricano # 22 e # 23 e quindi diventa comparsa di accelerazione temporale e levitazione. Vedere i Cartoni animati per le animazioni più divertenti a riguardo.

C. Pronti! Un impulso, principale punto di entrata per un Thrill (flusso # 22 con Oyeku-Odi)

D. Partenza! Aspettando lo sparo della partenza (Flusso # 23 => un flusso canaglia).
Note: questo è il momento più frequente di notare un Thrill di cui in realtà c'era già la scintilla in C. Inoltre, notate come la suspense in film o musica viene spesso artificialmente prolungata prima di un impatto (per esempio nei cartoni animati). Lo Stato # 23 è anche l 'attrattore naturale per la forza maschile (attrarre la femmina). Non dovrebbe essere esteso per troppo tempo, altrimenti può entrare in un Chill e ripiegare sul lato negativo dello stato # 19 (disperato, sconvolto), lo stato di entrata incapsulante.

(Fine dello script A / sovrapposizione con B)

Copione B (incapsulato da stati primi 23 e 29)
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E. Via!!!!
--- E1, spari, esplosioni (flusso # 24 con Ogbe-ogunda)
o
--- E2, un flash luminoso, intenso fuoco (flusso # 24 con Irosun-bara)
o
--- E3, una visione, esperienza "AHA" (flusso # 24 con Obara-rosun)
o
--- E4, cadere, scendere giù, nessun terreno sotto i piedi (flusso # 24 con Oyeku-Iwori)
o
--- E5, un processo Agni Yoga (passare da E2 a E3 e viceversa), utilizzato anche nel GIRAPOLI.

F. Infine, entrare nello stato di flusso con l'aggiunta di un senso estetico (flusso # 25 con Oshe-Meji), gestito da un flusso costante di bellezza sia all'interno che all'esterno.
Nota: alcune droghe (anfetamina, cocaina) sono in grado di creare un ricordo artificiale (sostituto) di questo stato. Lo svantaggio è grave perché Stato # 26 andrà a scalciare pesantemente sul lato negativo dopo che l'effetto sarà svanito (vedi sotto).

G. Ora abbiamo due scelte:
--- G1. Esaurire lo Stato di flusso andando avanti troppo a lungo e inserendo H. (flusso # 26 => Oyeku-Beka). Un grande vuoto si fa sentire. Ci può essere il senso di rinascere o di morire. Questo in genere avviene dopo aver superato la linea del traguardo e il sipario è calato.
--- G2. Rinnovo del Thrill. Sul palco, una nuova battuta; in campo, dopo aver segnato. Una nuova bravata, una nuova emozione. (tornare al flusso # 23 e passare da # 24 e aggiungere l'estetica prima del reingresso o mantenimento dello stato di flusso).

H. post coitum anima tristis est (flusso # 26 => Oyeku-Beka).

(I seguenti 2 super peakstate sono solitamente bloccati dallo stato # 26).

I. Pura (combattente) Magia, l'energia dietro Fa Jin (flusso # 27 con Osa-Gunda).

J. Puro Potere (flusso # 28 con Oyeku-Oturopon).

(Fine del copione B)

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OK. Questa è finora solo una sequenza di eventi osservabili per la maggior parte dei casi in uno Stato di flusso che si verifica nella vita. Ci sono un certo numero di queste descrizioni là fuori, anche se quella sopra è unica per i dettagli e il modo in cui rimanda a una struttura più universale o di copione nella vita.

Ora, utilizzando l'osservazione di Thrills&Chills, si può segnare esattamente dove in questa sequenza accade il nostro Thrill. Possiamo 'pulirlo' dalle nostre menti scollegandolo dalle emozioni e dagli sforzi. Poi possiamo invocare il Thrill e ENTRARE nella sequenza proprio in quel momento in cui si verifica! Questo ci risparmia di passare attraverso l'intera catena di eventi e preparazioni ed è praticamente 'garantito' che funzioni.

Ci sono ALTRI modi per entrare nel flusso direttamente in qualsiasi momento. Essi tuttavia implicano un modello della psiche umana diversa dal punto di vista tradizionale di oggi. Permettetemi di citarne solo due: uno, la pulizia e l'attivazione dei Guna (un approccio vedico), e due, attivando la polarità dello stato di flusso, come il picco chiamato Oshe-Meji (grosso modo, un flusso di bellezza dentro contro un flusso di bellezza esterno) con il metodo GIRAPOLI di Max Sandor.

Entrambi i racconti qui presentati sono ovviamente contro-esempi per il concetto di Rischi e Ricompense convenzionale per i Giochi (di successo).

Gli Stati di Flusso danno dipendenza? In un senso più ampio, forse. Dopo aver lavorato con Thrills&Chills, tuttavia, è possibile che cambiate la vostra opinione e stiate con me nel dire che è davvero il brivido (Thrill) che crea dipendenza, non lo Stato di flusso. Per quello che vale :)

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Per contrasto, ecco ora la breve storia di come ho perso di nuovo il mio flusso. Solo con la sovrapposizione delle due storie, di come ha funzionato e di come non ha funzionato, ho un panorama dettagliato dell'arrivo e del mantenimento di quello che la gente oggi chiama "lo Stato di flusso".

Dopo la mia gloriosa e inaspettata vittoria di Capodanno alla "New year's cross-country" del 1964, ho vinto tutte le gare. TUTTE. Con una sola interruzione a causa di un incidente e un intervento chirurgico al ginocchio che mi ha quasi lasciato paralizzato per tutta la vita, gli anni passavano e la bistecca continuava. In pista, avevo semplicemente rinnovato il mio ingresso nel flusso sperimentato sulla pista da sci e avevo vinto facilmente. Col senno di poi, non ho mai perso in pista una traccia, mai, tranne una volta. Quella sarebbe stata la mia ultima gara.

Era il 1968, l'anno delle Olimpiadi a Città del Messico, mi allenavo ufficialmente in un club, ormai, e avevo anche le migliori scarpe da corsa per la pista, con le punte sostituibili. Ero invincibile. Un venerdì sera all'inizio della primavera, il mio allenatore suonò il mio campanello e disse a mia madre che avremmo dovuto guidare circa 5 ore per farmi fare una gara la mattina seguente e poi un'altra il giorno dopo. Con entrambe le gare vinte e con tempi ragionevoli, avrebbe potuto ottenere che io riempissi un improvviso posto vacante nella squadra olimpica, nonostante la mia giovane età. "Perché aspettare quattro anni (per le prossime Olimpiadi) quando vinci già tutte le competizioni ora?" ha detto, e via, abbiamo guidato nel mezzo della notte. Non c'era alcun dubbio nella mia mente che avrei vinto. Non che avrei potuto vincere, ma che avrei vinto. Una volta nel flusso, avevo una strategia infallibile per la distanza 400m, e, sì, volavo sempre con il flusso fino al traguardo.

Mi preparai per la gara, come al solito. Poi uno dei capi della squadra nazionale venne per darmi un'occhiata. "Guarda!" mi disse, volutamente ignorando il mio allenatore "Ora importa quello che ti hanno detto gli altri, oggi non è necessario vincere. Tutti i corridori di questa prossima gara sono già confermati per il Messico. E non c'è una seconda corsa, questa è la tua unica possibilità in questo momento, ma è necessario rimanere al di sotto del 48,5. Ecco cosa farai:.... Andrai forte subito fin dall'inizio, non preoccuparti di arrivare alla fine. Massima velocità fin dall'inizio e non devi vincere. Sono stato chiaro? Questo è un ordine! Se lo esegui, avrai il biglietto per il Messico in tasca. Capito?" E si allontanò senza aspettare la mia risposta. Il mio allenatore, visibilmente a disagio in quella situazione, mi diede un colpetto sulla schiena. "Dai! Non è nemmeno un allenatore. Ma ha l'ultima parola! Quindi, ignora ciò che ci siamo detti durante il lungo viaggio fino a qui. Anzi, ignora tutto quello che sai! Fa' esattamente come ti ha detto lui. Se non segui i suoi ordini, non ti metterà in squadra, nemmeno se batti tutti gli altri." Dire che ero infelice sarebbe un eufemismo. Bollivo dentro. Ero così sconvolto, sono anche entrato nella corsia sbagliata per sistemarmi al posto di partenza. Che imbarazzo! Ho dimenticato di chiudere gli occhi e svuotare la mente come facevo di solito. Non ho nemmeno sciolto le gambe. Volevo solo farla finita. Meno di un minuto mi separava da essere nella squadra olimpica e in viaggio per il Messico. Ho causato due false partenze. Gli altri corridori si stavano infastidendo. Poi lo sparo, e ho iniziato a correre più veloce che potevo. I pensieri correvano nella mia mente, la cenere sulla pista mi sembrava brutta, non mi sono più interessato di tutti gli altri corridori. Mi sentivo solo con le mie emozioni in subbuglio.

Dopo 20 metri o giù di lì, il flusso si sarebbe dovuto impostare, ma non accadde. Tra 40 e 50 metri di solito ero in stato di flusso già pieno. Non questa volta. I secondi strisciavano in avanti come minuti. Nessun flusso ancora al punto 100. Mi sembrò un'eternità arrivare al 200. Continuavo a piena velocità. Mi sentivo goffo e non fluttuante con eleganza come al solito. Passato il 300. In arrivo sul tratto finale. Improvvisamente ero consapevole del fatto che non avevo nessuno davanti a me. Nessuno da inseguire di fronte a me, come mi era sempre piaciuto così tanto, tranne per lo sprint finale. Ero chiaramente in testa. 80 metri rimasti. Sentii il mio respiro. Qualcosa che non avevo notato prima. Sentii i corridori dietro di me sempre più vicini. 50 metri rimasti. Le mie ginocchia improvvisamente iniziarono ad essere deboli e un po' traballanti. Persi drammaticamente velocità. A 40 metri prima del traguardo, tutti gli altri corridori mi avevano sorpassato. I miei pensieri erano ancora in gara con la mia mente. Basta arrivare nel range medaglia. Nient'altro conta! Sentivo le mie gambe pesare mezza tonnellata. Poi hanno smesso. Gli ultimi 10 metri non riuscivo neanche a camminare.
Superai il traguardo come una lumaca. I miei rivali stavano già andando alle docce, e io mi lasciavo cadere sull'erba accanto alla pista, pensando di morire. Una strana paura e un buio spaventoso mi stava sommergendo. Ero certo che non sarei sopravvissuto a un altro momento così. Al culmine dell'agonia, feci il giuramento di non correre mai più in una competizione se mai fossi sopravvissuto a questo momento orribile. E non gareggiai mai più da allora. La mia carriera atletica era finita dopo meno di cinque anni, breve e gloriosa.

Questo non sarebbe dovuto accadere, naturalmente. Ma è accaduto. Più o meno nel modo in cui l'ho descritto oggi. Mi ci sono voluti più di trent'anni per iniziare a capire cosa è andato storto. "Benché questa sia follia, c'è metodo in essa". E c'è un metodo per lo stato di flusso. Uno stato, in cui tutti possono entrare. Tutti!  More >

 Gestione dei Thrills&Chills (parte 2 - dietro il velo)fadifun
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picture27 May 2016 @ 01:19
Post originale: [link]

Autore: Maximilian Sandor
Traduzione: Elisabetta Righetti

La gestione dei Thrills&Chills (brividi da gioco) è uno strumento essenziale di gestione del gioco per motivare i giocatori ad iniziare e mantenere un gioco.

Esso sostituisce i convenzionali modelli di "ricompensa & rischio" che sono veri solo in giochi che sono stati compromessi (vedi sotto).

Si introduce il concetto di “Essenze” in aggiunta a “Sforzi” ed “Emozioni”.

Un thrill è l'indicazione di un movimento verso una posizione di gioco desiderata. Prendere atto qui che è il movimento, non il compimento dell'azione stessa.

Un chill è l'opposto di un thrill - una posizione desiderata è stata contrastata.

Entrambi (thrill e chill), nelle definizioni qui usate, non sono emozioni, anche se in genere i giocatori e spettatori tendono ad avere alcuni di questi ultimi.

È comune confondere thrill e chill con le emozioni di festa e di delusione dopo una vittoria o una sconfitta. Questo accade agli spettatori che non sono i giocatori. Un giocatore perfetto non sente alcuna emozione durante la durata di un gioco - ostacolerebbe la prestazione di punta come giocatore.

Anche in questo caso, thrill e chill vengono rispecchiati dalla coscienza superiore di un giocatore. Ci sono “assaggi” di altri universi, nei quali il cuore del gioco sono "flussi di essenze". Le essenze sono paragonabili a sforzi ed emozioni: tuttavia, vengono da "mondi" completamente diversi: gli sforzi sono incorporati nell'universo fisico, le emozioni sono sentimenti umani.

Le percezioni di un flusso all'interno di un gioco come spettatore e come giocatore sono diverse. Di conseguenza, l'emozione vissuta da un giocatore spesso non è nemmeno immaginabile dallo spettatore.

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ESEMPI:

Un thriller, come film e libri, è costituito da una sequenza di thrill e chill con un climax finale che chiude la partita (un film).

Nei giochi con la palla, spesso vediamo una struttura di gioco più ampia incastrarsi con la possibilità di diversi climax per entrambe le parti (obiettivi o punti) e questo gioco, che è più grande, è visto come il “gioco stesso”.

Nei giochi di acquisizione (monopoly, per esempio), l'unica differenza è che non ci sono limiti di tempo come nei giochi dello sport.

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Sull'analisi dei giochi:

- Una prima azione consiste tipicamente di un sondaggio degli effettivi (attualmente esistenti) thrills e chills.

- Successivamente, isolare e modellare/simulare gli scenari di gioco. Sostituire collegamenti ad altri giochi con pedine/simboli/riferimenti e modellarli separatamente per ridurre la complessità del modello.

- Evidenziare “Emozioni -Sforzi-Essenze” dove si verificano nel flusso degli eventi di gioco. Queste ultime possono essere dedotte solo perché avvengono in uno spazio di eventi super-coscienti.

- Valutare il tipo di gioco (vedi sotto)

- Qui e ora, analizzare la saggezza convenzionale di analisi delle risorse (rischio e ricompensa) e determinare quale dovrebbe essere il risultato atteso (vincere/vincere, vincere/perdere, perdere/vincere, perdere/perdere).

- È ora possibile riprogettare il composto giochi in base alle esigenze.

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Note sui tipi di giochi:

- Un gioco innocente è un gioco che si gioca solo per il gusto di giocare, come il gioco dei bambini, e, in un certo senso, il gioco della vita nel nostro Universo.

- Un gioco FALSO è quello che produce un altro effetto invece di quello che è stato proposto dai creatori del gioco.

- Un gioco MALIGNO o CATTIVO è un gioco truccato col proposito di “ferire” i partecipanti.

- Un gioco ARTIFICIALE è quello che viene offerto per occludere il “vero e proprio gioco”, che rimane nascosto.

- Un gioco VIZIATO, uno pseudo-gioco in cui la “ricompensa” dei creatori del gioco è l'unico obiettivo.

Si noti, che un gioco può essere “di tipo misto” e che potrebbe cambiare nel corso del tempo (che, se intenzionalmente fatto, è tipico di un malintenzionato o un gioco viziato).
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Ultimo, ma non meno importante:
"Certamente il gioco è truccato. Non lasciare che ti fermi; se non ci scommetti, non puoi vincere."
- Robert A. Heinlein, Time Enough for Love -  More >

 Gestione dei Thrills&Chills (parte 1 - definizioni di Games Design)fadifun
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picture27 May 2016 @ 00:45
Post originale: [link]

Autore: Maximilian Sandor
Traduzione: Elisabetta Righetti

Verso una definizione rivisitata dei giochi e loro parametri.
Si noti, che "ricompensa e rischio" sono stati omessi in questa disposizione. Convenzionalmente, vengono considerati parte dei giochi, cosa che è vera solo per alcuni giochi, in particolare tutti quelli che sono artificiali, dannosi, o falsi (le definizioni sono nella Parte 2). "Premi e rischi" sono razionalizzazioni di emozioni oppure servono nelle strategie e nella gestione delle risorse del gioco per l'organizzazione di particelle ( risorse) e non sono necessari alla realizzazione di un gioco.
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Un gioco consiste di un coordinamento dei vettori di forze di gioco in sostegno o in opposizione a un altro gioco simile (una definizione ciclica!). Ci sono tre tipi fondamentali di forza del gioco: sforzi, emozioni e poteri.

Gli sforzi sono movimenti fisici per conquistare o mantenere una posizione in un terreno di gioco. Il potere è la capacità di controllare una posizione in un terreno di gioco. Le emozioni sono reazioni umane allo stato di un gioco e sono usate come un ulteriore terreno di gioco intermedio.

Una strategia è un piano di coordinamento della forza di gioco.

Un thrill (brivido di eccitazione) è un lampo di consapevolezza di intendere, di avviare, modificare o terminare un gioco. Un chill (brivido freddo) è un lampo di consapevolezza di un pericolo per una strategia all'interno di un gioco.

Un obiettivo è uno stato dichiarato di gioco, ad esempio la posizione dei vettori in un dato momento.

I giocatori sono punti di origine di vettori di gioco. Le particelle sono segnaposti fisici o non fisici (pedine/simboli/riferimenti) spostati o posizionati per contrassegnare una posizione in un terreno di gioco.

La gestione del gioco è l'organizzazione di giocatori, particelle, e risorse.

Per una efficace analisi del gioco (o sintesi), è di vitale importanza disegnare una mappa dei flussi di tutte le parti del gioco di cui sopra. In particolare, si notino Thrills&Chills (brividi da gioco) e “Ricompense-Rischi” per qualsiasi sottogioco.  More >

 Epigenetic Tuningfadifun
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picture27 Sep 2015 @ 19:44
di Max Sandor

Siamo esseri spirituali che abitano un corpo umano. Questo corpo è la nostra connessione al mondo fisico e un portale per comunicare con gli altri che condividono la stessa esperienza in questo mondo. Una volta incarnati, siamo i responsabili del nostro corpo. Merita di essere trattato bene. È più di un veicolo per lo spirito, è riflesso della creazione e ciò che ci rappresenta sul palcoscenico della vita: merita il nostro rispetto.

Questo corpo è nato con una propria storia - una storia complessa e "caricata". Considerando solo gli ultimi 2000 anni, vediamo cento generazioni di antenati, equivalente a 1298074214633706907132624082305024 di individui, un numero inimmaginabile, ognuno con le sue esperienze, sogni, aspettative, traumi, talenti e poteri.

La scienza moderna riconosce e valorizza l'influenza degli antenati sulle nostre vite attraverso il concetto di "epigenética" o la conoscenza dell'attivazione o della soppressione delle parti individuali dei nostri geni, e, pertanto, l'espressione del DNA può mutare sotto il riflettore della nostra coscienza!

"Epigenetic Tuning" è il risultato di ricerche e lavori spirituali, in più di quarant'anni, di Max Sandor. Non si tratta di regressione, tantomeno di ipnosi. È un procedimento gentile, non invasivo, grazie al quale la persona contatta le memorie codificate all'interno del corpo fisico e nelle cellule. Così facendo è possibile rimuovere le influenze negative e portare a sé, nel tempo presente, i poteri e i talenti dei propri antenati.

Dunque, "Epigenetic Tuning" risulta essere una profonda esperienza senza precedenti, che cambia la prospettiva e la vita della persona, olisticamente e integralmente. Con un corpo libero dal peso e dalle influenze del passato, con il pieno potenziale delle esperienze dei propri antenati, l'anima di calma e lo spirito si apre più velocemente e integralmente - l'Essere in sé che conquista il suo obiettivo di essere.  More >

 Quali sarebbero i benefici nel conoscere il tuo proprio archetipo?fadifun
14 comments
picture27 Sep 2015 @ 05:10
Qui di seguito un'anteprima della nuova edizione del libro "Il tuo archetipo personale", al momento solo in portoghese.


Per avere la tua copia (in portoghese), clicca qui


Quali sarebbero i benefici nel conoscere il tuo proprio archetipo?

Di Max Sandor e Heloisa Helena Rosas de Almeida

Il motto "conoscere sé stesso" è un tema centrale nell'ambito della coscienza umana.

Qui il paradosso più profondo e coinvolgente dell'Universo è che l'osservatore pare non sia capace di osservare sé stesso, paradosso che il Buddismo antico condivide insieme alla Teoria Quantica moderna.

Possiamo solo osservare con assoluta certezza ciò che NON è "noi".

Quando cominciamo a fare questo considerando gli altri, incontriamo attitudini e comportamenti che le persone hanno in comune, indipendentemente dallo status sociale, dall'età, dalla nazione o razza a cui si appartiene. Possiamo osservare, infine, che anche noi, individualmente, seguiamo modelli specifici.

Questa qualità dell'osservazione porta alla luce la possibilità di una classificazione delle persone e dell'esistenza dando significato al concetto astratto di "archetipo".

Esistono molte classificazioni simili nella storia della civilizzazione umana: il sistema dei 'gunas' nei Veda dell'India, la tipologia greca classica, l'astrologia, gli archetipi Junguiani, e gli archetipi di Ifá, chiamati Orisha.

Ogni sistema di classificazione archetipica ha le sue verità e le sue debolezze. Sotto questa luce, qual è il merito del sistema degli Orisha?

Immagina una favola o una storia d'avventura: sei un paracadutista che salterà all'interno di una terra incognita per compiere una missione impossibile, come per esempio liberare una principessa rinchiusa nei sotterranei di un castello.

L'esatto momento dell'atterraggio a terra è quando uno spirito si incarna in un corpo umano, di solito immediatamente in seguito alla nascita di questo corpo. Il cammino del corpo, nel copione quasi circolare dell'Universo e sfide che incontrerai nel corso della vita, dipenderà dal luogo in cui sei atterrato, dal tempo esatto dell'atterraggio e dalla configurazione del giorno dell'anno. Possiamo avvicinarci a questi parametri attraverso l'astrologia.

Le qualità basiche del corpo fisico da te scelte per incarnarti allo scopo di compiere la suddetta missione seguono la classificazione dei quattro temperamenti greci, o, se preferisci, il modello Indiano dell'Ayurveda.

Durante la missione avrai bisogno di usare vari archetipi socio-funzionali, come essere madre o padre, un medico, un mostro, un lider, ecc... Vari modelli, come quello Junguiano, servono a questo.

Mancano, però, alcuni parametri all'interno di questa grande avventura. E adesso, finalmente, vediamo le polarità cosmiche di Ifá (Odu) e gli archetipi, gli Orisha.

Con la "Lettura della vita" possiamo definire la motivazione che ti ha spinto ad incarnarti, per vivere questa avventura, attraverso il "vettore interno"; la missione in sé attraverso l'Odu (polarità) centrale, e la tua strategia principale per sopravvivere e vincere attraverso il "vettore esterno".

Manca da definire ancora il ruolo principale che giocherai all'interno di questa vita: agirai da soldato o da medico? Più da amazzone o da infermiera? Più da artista o più da scienziato?

Il sistema di Ifá identifica esattamente 201 archetipi distinti. Possiamo raggrupparli in sei "complessi archetipici". Questi gruppi principali si rispecchiano anche nel modello del "cervello trino" tanto in corpi femminili quanto in corpi maschili.

Questo modello definisce tutte le preferenze e le avversioni di una persona, così come le sue forze e debolezze principali. Proprio per questo, è funzionale a tutti i passi e scelte che si fanno nella vita.

Senza conoscere il tuo archetipo e le sue qualità è pressoché impossibile determinare se una scelta era già stata programmata dall'archetipo o se è veramente una TUA SCELTA.

In mancanza dunque di questo dato, e indipendentemente da dove vengano i modelli archetipici, i tuoi schemi rigidi e limitati non si baseranno affatto su scelte coscienti. Di conseguenza, tali comportamenti vengono tipicamente accettati come "normali" o "evidenti", continuamente giustificati e mai sottoposti a giudizio.

È ovvio che nessuno sarebbe in grado di modificarli facilmente senza anzitutto averne un certo grado di conoscenza/coscienza.

Questo è, quindi, il primo passo per conoscere sé stesso: conoscere il tuo archetipo, le sue preferenze e i suoi problemi.

Solo grazie a queste informazioni possiamo accedere alla seconda fase: dirigerli con più prudenza e saggezza.

Da questo percorso sorgeranno molti benefici, conoscere il tuo archetipo spirituale.

In questo modo potrai usufruire della conoscenza degli Orisha:

- Entra in armonia con il tuo Orisha e raggiungi una maggiore felicità. Fino a quando lui o lei non saranno contenti non potrai esserlo appieno neanche tu, anche se la vita dovesse portarti ad avere tutti gli altri ingredienti emozionali e materiali possibili.

- Anticipa i problemi potenziali del tuo Orisha per evitare guai con gli altri, di salute o denaro.

- Usufruisci intenzionalmente delle qualità positive del tuo Orisha, ottenendo maggior successo nei progetti della tua vita;

- Riconosci e separa le vere amicizie da quei rapporti problematici prendendo coscienza di quelle che sono le relazioni fra gli Orisha delle persone coinvolte, cominciando a trascendere la programmazione predefinita di copioni e giochi.

- Puoi finalmente smettere di colpevolizzare gli altri e/o te stesso e trovare soluzioni a problemi davvero critici; una grandissima parte dei tuoi problemi nella vita deriva da problemi del tuo Orisha in rapporto all'Orisha degli altri.

- Osserva davvero quali sono le tue scelte in questa vita.

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Esci fuori e osserva con i tuoi occhi le infinite strade che ti circondano...la conquista della libertà rimane sempre e comunque una grande avventura!


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